venerdì 30 aprile 2010

D'oh!


Oggi per un caso fortuito non sono andato a lavoro e sono rimasto a casa.
Così ho potuto sbrigare diversi lavoretti che non avevo mai avuto il tempo nei giorni scorsi, come stirare, cambiare il filo dove stendere i panni sul balcone, mettere i panni estivi nell'armadio togliendo quelli invernali (facendo prima la lavatrice) ma soprattutto andare a correre.
Nonostante un simpatico dolorino alla schiena, che mi porto dietro da qualche giorno, prima di pranzo ho deciso di fare la mia mezz'oretta di corsa.
L'ultima volta ho utilizzato il mio vecchio cellulare che ha la radio.
Così visto che il mio walkman si scarica immediatamente e se non mi ricordo di metterlo in carica il giorno prima non lo posso utilizzare, ho ripiegato sulla radio.
Oltretutto ho scoperto un bellissimo programma: “Radio2 Social Club” dove Luca Barbarossa conduce la trasmissione e ogni volta gli ospiti cantano dal vivo.
Purtroppo c'è solo un paio di volte a settimana e non coincide con i miei orari e la posso ascoltare raramente. Forse anche per questo mi piace di più.
Inoltre è una delle poche trasmissioni che non riesco a scaricare con il pobcast e quindi ascoltarla sul computer.
Così questa mattina prima di uscire di casa tutto bello contento prendo il cellulare lo sintonizzo sulla mia bella radio2 ed inizio ad ascoltare.
Sento delle voci familiari, ma non sono quello che mi aspetto.
Così per sicurezza accendo la radio sullo stereo e controllo di aver memorizzato la stazione giusta.
E' proprio quella.
Con la faccia dubbiosa penso di aver sbagliato orario, ma nonostante la mia memoria a gruviera sono sicuro che sia quello giusto.
Non capisco cosa stia succedendo.
Mi sto alterando e mentalmente mando improperi a chi cambia continuamente orario e giorno alle mie trasmissioni preferite.
Poi:

D'OH!

Oggi è venerdì:
Non sono proprio abituato a riposare in questo giorno.
Il programma è domani.
Sconsolato me ne vado a correre con le cuffie nelle orecchie sentendo il programma che non trasmetteva musica, ma sono riuscito comunque nello scopo di sgambettare ben trenta minuti.

mercoledì 28 aprile 2010

Il tempio delle signore


Finalmente qualcosa di nuovo.
Eduardo Mendoza, autore spagnolo.
Questo libro mi ha dato la stessa emozione di quando lessi per la prima volta Pennac.
Stile originale, sarcastico e ben scritto.
Penso di non essere in grado di cogliere appieno l’ironia perché la vicenda si svolge a Barcellona, città che conosco pochissimo.
Ci sono passato una paio di volte ma sempre di sfuggita.
La prima volta penso di aver fatto scalo all'aeroporto e di non essere andato in città.
La seconda volta ci sono arrivato in macchina (con chi ha scritto il messaggio che capeggia questo blog) ad un’ora talmente tarda che quando abbiamo cercato di entrare all’Hard Rock Cafè ci hanno detto che stavano chiudendo e il giorno dopo siamo ripartiti.
Il libro merita, sono solo dispiaciuto di non essere riuscito a leggerlo in breve tempo, ma a causa dei molteplici impegni (quasi sempre lavoro) c’ho impiegato qualche settimana.
Sono curioso di leggere altri libri di Mendoza.
Questo è un nome che mi devo ricordare la prossima volta che entro in un libreria.

martedì 27 aprile 2010

Il digitale terrestre


Finalmente ho acquistato la nuova tv. 40 Pollici, LCD, schermo piatto.
Per me un ottimo acquisto e per molti altri pure.
Oltretutto acquistata con il sottocosto e quindi ad un prezzo ragionevole.
Il motivo è semplice, il vecchio 28 pollici con tubo catodico, pur funzionando ancora bene, era diventato piccolo e ingrombante e soprattutto non aveva il digitale terrestre.

Ho passato un paio di giorni a cercare di settare la nuova TV, ma alla fine tranne un paio di canali locali che trasmettono sul digitale terrestre non vedo niente di nuovo.

Certo la TV è più grande e decisamente più bella, ma questo digitale resta per me ancora un mistero.

Probabilmente dovrà intervenire l'antennista, ma visto che l'antenna è unica nel condominio non penso di avere voce in capitolo per decidere la data dell'intervento.

Così per il momento mi godo la magnificenza della nuova Tv e per il digitale attenderò ancora qualche tempo.

lunedì 26 aprile 2010

Informazioni in tempo reale

Per lavoro sono stato costretto a lasciare la mia regione e la mia casa, dove ho tutt'ora la residenza.
Visto che non torno troppo spesso alla città natia qualcuno deve andare a controllare la magione e soprattutto la posta.
Grazie alla grande invenzione di internet quasi tutto quello che devo fare lo faccio davanti a un computer. Quasi tutto quello che devo ricevere lo leggo davanti ad un monitor, ma purtroppo c'è sempre qualcosa che sfugge al tuo controllo.
Nei giorni scorsi ricevo una mail con questo oggetto.
“Informazioni in tempo reale”
E Sal che controlla la cassetta della posta.
Premurosamente mi informa che è arrivata una raccomandata.
Il mittente è l'azienda municipalizzata che si occupa di tutti i servizi del Comune.
Di solito spedisce quelle spiacevoli comunicazioni dove devi pagare qualche tassa o imposta che sia e che per fortuna sono di piccolo importo e annuali.
Quelle noie di cui ti dimentichi sempre e che non paghi in automatico con la banca.
Solo che di solito non arrivano con raccomandata.
La mia curiosità è alle stelle e quindi rispondo immediatamente alla mail autorizzando Sal ad aprire la missiva.
Il giorno dopo vengo informato che purtroppo il mio Comune di residenza ha pensato bene di farmi un bel regalo.
Da quando ero piccolo, quando posso, vado a cena in centro nella solita pizzeria di fiducia. Quella dove andavo a fare le cene di classe delle superiori, tanto per intenderci.
Ho iniziato ad andarci in motorino che ero minorenne.
La mia città natale, come quasi tutte le città ha deciso di decentrale la città, istituendo varchi elettronici, le zone a traffico limitato, le corsie bus e soprattutto prevedendo un numero di parcheggi ridicolo rispetto al reale bisogno, ma ovviamente a pagamento.
Durante il giorno anche volendo pagare è impossibile parcheggiare l'auto a meno di qualche chilometro dalla tua destinazione.
La situazione cambia il sabato.
Visto che la maggior parte dei locali è in centro, viene tollerato un certo tipo di parcheggio. Se non si ostruisce un passaggio, se non si parcheggia sopra un marciapiede o davanti ad un cancello i vigili chiudono un occhio.
Non è giusto ma è tollerato, anche perché di solito il sabato sera circa la metà delle macchine riceverebbe la multa nella mattinata o nel pomeriggio.
Così da parecchi anni il sabato sera faccio un giro per cercare un parcheggio regolare e poi finisco sempre per parcheggiare nel solito posto.
Non mi è mai successo niente. Ne a me ne a nessuno degli altri migliaia di automobilisti che hanno lasciato la macchina nei posti tollerati.
Purtroppo Sal mi ha comunicato che qualche mese addietro qualcuno del mio Comune ha deciso che quella sera il mio parcheggio non andava bene.
Ma non ha avuto la decenza di lasciare sul tergicristallo il ricordo.
Così adesso devo tornare a casa un fine settimana, non per vedere gli amici e i parenti, come faccio di solito, ma per prendere la mia bella raccomandata.
Vorrei tanto conoscere chi mi ha fatto questo bel regalo e soprattutto chiedergli perché certe regole vengono rispettate solo pochi giorni l'anno?

sabato 24 aprile 2010

POSTE ITALIANE


Alcune volte accadono situazioni paradossali.

Questa mattina sono andato alle poste.
Brutta mattinata, pioveva.
Parcheggio la macchina, scendo e mi avvio all'ufficio postale.
Dalla parete a vetri vedo almeno tre dipendenti dietro i banconi e nessun cliente.
Fuori dalla porta una persona passeggia con l'ombrello aperto.
Per un attimo penso che l'ufficio debba ancora aprire.
Va bene che mi sono svegliato presto, ma non fino a questo punto.
Spingo la porta titubante, sicuro che una grande resistenza mi comunicherà che non posso spostarla.
Invece la porta si apre.
La seconda addirittura, per mezzo della fotocellula, scivola di lato prima che possa far niente.
Entro e mi appropinquo all'infernale meccanismo dove prendere il numero.
Premo il bottone e mentre sta uscendo il tagliandino dallo sportello sento il suono e sul display appare il mio numero.
Solo nell'immenso ufficio mi avvicino titubante porgendo la bolletta da pagare.
In pochi secondi saluto ed esco, ancora incredulo.

Non mi era mai successo una cosa del genere in un ufficio postale.
Forse sono ancora a letto e sto sognando?

venerdì 23 aprile 2010

Vaffanson 2.0

Dopo aver perduto tutto il lavoro di anni,
provo a ripartire.