martedì 31 maggio 2011

La Spesa

- Ammmore facciamo la lista della spesa?
- Aspetta un attimo che devo finire una cosa.
- Ammore ho fatto la lista della spesa, mi dici se ti serve qualcosa?
- Si un attimo dopo controllo.
- Ammore vado a fare la spesa ti devo comprare qualcosa?
- No va bene tutto quello che compri tu.

Il giorno dopo.

- Caro ma lo sai che questi biscotti non mi piacciono, non potevi comprarne altri?

sabato 28 maggio 2011

La stanchezza

La mia dolce metà ha avuto senza dubbio una settimana infernale.
A causa di troppe assenze ha dovuto fare parecchi straordinari e così per cinque giorni è entrata alle 9 ed è uscita alle 21 (con ovvia pausa pranzo).

Nel mio giorno di riposo l'ho accompagnata la mattina a lavoro, poi sono tornato a casa e sono andato a correre.
Poi ho fatto una lavatrice ed ho stirato.
Poi ho preparato il pranzo e la macedonia.
Poi sono andato prenderla al lavoro ed abbiamo pranzato a casa e dopo l'ho riaccompagnata a lavoro.
Sono rientrato a casa ed ho lavato i piatti.
Poi la sera alle 21 sono andato a riprenderla.

Sapete cosa mi ha detto quando l'ho vista la sera:
"buon per te che ti sei potuto riposare".

Devo dire che un normale giorno di lavoro mi stanca di meno.

giovedì 26 maggio 2011

La solitudine dei numeri primi


Fino a qualche tempo fa ero abituato ad un finale. Bello o brutto che fosse, ma di solito c’era.

La storia aveva una sua trama e poi finiva.

Adesso mi capita un po’ troppo spesso di restare con l’amaro in bocca.

La prima volta che ho provato questa sensazione è stato con il film “Non è paese per vecchi”, ed è stata piacevole, anche se spiazzante.

Adesso invece mi capita troppo spesso di incontrare un finale/non finale così.

Questo è un altro esempio di non finale.

Ma questo libro l’ho letto perché un collega mi aveva detto che conosceva una persona che in treno leggendolo era stata talmente coinvolta che si era messa a piangere, tanto che il controllore vedendola si era preoccupato.

Dopo un racconto del genere, ed aver sentito una buona recensione radiofonica, era quasi un obbligo leggerlo.

Il risultato purtroppo non è stato come me lo aspettavo, ma il libro si può leggere tranquillamente.

mercoledì 25 maggio 2011

Acquisti

- Caro mi puoi comprare delle cose?
- Certo domani vado a fare la spesa, dimmi pure.
- Allora, crema per il corpo, ma non quella che prendi di solito, ne voglio un'altra. Dischetti, struccante, crema esfoliante, crema per il giorno, crema per la notte, shampoo, ma voglio quella marca ma la linea classica e poi visto che ci sei mi prendi gli assorbenti, quelli con le ali, mi raccomando quelli viola.
- Ok domani faccio spesa.

Il giorno dopo.

- Cara ho preso tutto, spero vada bene.
- E no caro, la crema da notte non va bene, volevo l'altra.
- Ho visto che c'erano solo quelle che costavano mezzo stipendio e questa, così ho ripiegato su questa.
- Vabbene per questa volta vada pure.
- Scusa Cara, ma non potresti prenderle te le tue creme?
- E quando ci vado, io lavoro.
- Pensavo a pausa pranzo, di solito hai dalle due alle tre ore di pausa.
- E dove dovrei andare?
- Hai la profumeria attaccata al tuo posto di lavoro.

domenica 22 maggio 2011

Giorno di riposo

- Caro, visto che domani è il mio giorno di riposo ho deciso che vado in centro nel pomeriggio.
- Ti invidio, visto che io devo andare a lavoro.
- Puoi venirmi a prendere quando esci?
- Certo, però ricordati che devo attraversare la città e dipende dal traffico.
- Non ti preoccupare tanto ci sentiamo per telefono.

Volete sapere chi ha lasciato il cellulare a casa ed è uscita per andare in centro?

giovedì 19 maggio 2011

La Doccia

- Cara, dato che sei al computer vado a farmi una doccia.
- No, la voglio fare prima io.
- Ok. Allora vai pure a fare la doccia ed io uso il computer.
- No, la doccia la voglio fare tra un’ora.
- Ma allora perché non vuoi che la faccia io adesso?
- Perché te mi consumi tutta l’acqua calda.

mercoledì 18 maggio 2011

4

Non tengo il conto e non è il giorno giusto, ma sono comunque passati 4 mesi.

Il problema è che ho ancora voglia di fumare, e per eviatre tale vizio continuo a mangiare caramelle.

Adesso devo uscire dal tunnel delle liquirizie.

Conoscete un modo per smettere che non sia il tabacco?

martedì 17 maggio 2011

La Cena davanti alla tv

- Cara, stai guardando la tv?
- No. Non c’è mai niente di interessante all’ora di cena.
- Allora ti posso raccontare la mia giornata di lavoro: bla, bla bla.
- Hai detto qualcosa caro?
- No. Guarda pure la tv.

lunedì 16 maggio 2011

Non si preoccupi Dottore.

Il collega ha trovato un’azienda specializzata in opere murarie.
L’azienda è piccola e si regge sul titolare che è tutto un programma.
Ha il cognome di un noto ispettore siciliano, ed è molto rispettoso.
Anche se piccolo ha una notevole forza e riesce fare quasi tutti i lavori edili in brevissimo tempo ed a costi contenuti.
E’ stato utile per risolvere alcune emergenze e così il collega gli ha dato fiducia e gli ha commissionato alcuni nuovi piccoli lavori, finiti i quali il nostro si presenta con le fatture intestate come da accordi a due diverse ragioni sociali.

Il collega lo saluta e mi passa i documenti.

Li vedo ed inizio a dubitare sulle capacità contabili del nostro uomo.

Per i vari lavori che ha eseguito ha emesso tre fatture.

Purtroppo i vari documenti riportavano diversi errori.

Una ragione sociale è errata.
Ma questo può succedere e potrebbe essere un errore di battitura.

Negli estremi bancari dopo il CAB e l’ABI il nostro ha inserito il codice IBAM ( e passiamo anche questo che potrebbe essere un nuovo errore di battitura)

Poi mi accorgo di un problema più serio, che tutti e tre i documenti non riportano la data.
Come se fossero assegni in cui la data uno la scrive a penna.

Per finire il problema ben più grave è stato quando ho visto i numeri delle fatture.

Precisando che siamo a maggio quando ho visto per la prima ragione sociale il numero 1 e 2 mi sono insospettito.

Il problema ultimo è sorto quando ho visto il numero della fattura dell’altra ragione sociale.

Sapete qual era?

Di nuovo il numero 1.

Secondo Voi c’è qualche problema?

domenica 15 maggio 2011

Sabato Mattina

Ieri, per uno strano caso sono andato a cena fuori ed ho fatto tardi.
Tanto sapevo che oggi, sabato mi sarei potuto riposare.
Anche se questa mattina, mi sono svegliato prestissimo per accompagagnare la mia dolce metà a lavoro.
Ma il resto del giorno era tutto per me.
Potevo leggere, guardare la tv, stare sul computer, dormire ecc, quando:

DRIN DRIN

il telefono squilla.

C'è un problema al lavoro.
Non è urgentissimo ma richiede la mia presenza.

MAPPORC!!!

Ok mi preparo e vado a vedere che posso fare.

Sperando che il resto della giornata possa passare in tranquillità.

venerdì 13 maggio 2011

Acquisti

- Caro compriamo un tavolo?
- Ma Cara l’abbiamo già il tavolo.
- Si ma questo è brutto, è tondo e lo preferisco rettangolare.
- Anche io lo preferisco rettangolare, ma in questo momento siamo in affitto e non ha senso spendere dei soldi per cambiare il tavolo. Inoltre, dovremmo smontare il tavolo attuale e portarlo di sotto.
- Per me è di vitale importanza. Un tavolo nuovo migliorerebbe la cucina.
- Ok, se proprio lo vuoi possiamo andare a comprare il tavolo. Come da accordi lo paghiamo a metà.
- Sai Caro che non è proprio così necessario cambiare il tavolo.

mercoledì 11 maggio 2011

Ti chiamo per pranzo


Sabato scorso stranamente ero a casa, dopo aver accompagnato la mia dolce metà a lavoro ed essere passato dal mio ufficio. Lei mi lascia con la solita frase: “Ti chiamo per pranzo. Se ho la pausa lunga vengo a casa”.
Così torno alla magione e cerco di organizzarmi un’insolita giornata di libertà.
Finalmente posso andare a correre, preparare un pranzo decente e poi stirare. Se c’è sempre tempo potrei anche riposarmi.
Con il sole alto nel cielo, stanco ma contento, inizio ad apparecchiare e pensare al cibo.
La mia dolce metà dovrebbe essere uscita dal lavoro, ma non chiama. Così provo a chiamarla io.
Il telefono squilla ma nessuno risponde.
Come premessa c’è da sottolineare che la mia dolce metà ha un rapporto strano con il cellulare. Ne ha due, ma uno è sempre spento e l’altro ha la suoneria a zero volume, così è normale che il telefono squilli senza sortire effetti.
E’ quindi difficile fare una sorpresa, ma quando c’è un appuntamento dovrebbe rispondere. Farà straordinari? Riprovo a chiamare con i medesimi risultati.
Continuo a preparare il pranzo con il dubbio dei coperti da posizionare sul tavolo quando sento un rumore strano.
In lontananza sento qualcosa che vibra. Ho il mio cellulare sul tavolo ma è immobile. E’ caldo e le finestre sono aperte. Il rumore della vibrazione continua ma non mi preoccupa, verrà da una casa vicina.
Quando il rumore continua mi sorge un dubbio e mi appresto ad andare in camera quando suona il telefono fisso di casa.
Strano, praticamente nessuno ha questo numero. Comunque vado a rispondere e alla cornetta un messaggio registrato mi annuncia che c’è una telefonata a carico del destinatario e mi chiede se voglio accettare. Nonostante non conosca il numero, il dubbio mi attanaglia e rispondo.
Dall’altro capo del filo c’è la mia dolce metà che mi dice che ha lasciato entrambi i cellulari a casa e che rimane a pranzo fuori.
Come avevo premesso, la mia dolce metà ha un rapporto strano con i cellulari.

lunedì 9 maggio 2011

La casa (forse)

− Vaffanson, sono andato nuovamente a vedere la casa, Questa volta c'era anche il geometra, mio amico.
− Bravo fratello, questa è la terza volta che l’hai vista?
− Se contiamo anche la volta che ci sei venuto anche te, è la quarta.
− Cosa dice il geometra?
− Per lui il valore è giusto. Ma consiglia di fare un’offerta un poco più bassa.
− Bene allora segui il consiglio del geometra.
− E se poi non abbassano il prezzo e non accettano l’offerta?
− Dallo scorso anno sono già scesi e poi quando sono venuto anche io mi sembravano intenzionati a trattare.
− Si ma quanto devo offrire?
− Sai quanti soldi abbiamo, e sai che dovrai farci dei lavori. Fai due conti e offri qualcosa in meno.
− Ho rifatto tutti i conti e a quella cifra ci arriviamo. Ma te non riesci a prestarmi niente di più di quello che mi avevi detto?

sabato 7 maggio 2011

Pizza e Cinema

Ieri stranamente la coincidenza ha voluto che la mia dolce metà avesse la pausa pranzo lunga ed io fossi libero a quella ora.
Così abbiamo deciso di andare a pranzo insieme.
Ne avevamo già parlato la sera prima ed avevamo deciso di andare ad un fast food.
Mentre siamo in macchina la mia dolce metà farnetica di fantomatici ristornati di pesce.
Per fortuna riesco a convincerla che abbiamo poco tempo e come avevamo deciso è meglio andare al vicino centro commerciale dove oltre al fast food hanno tante meravigliose vetrine con prodotti interessanti.
Come consuetudine offro il pranzo.
Dopo, facciamo un giro per negozi e la mia dolce metà vede un negozio di orologi e decide di fare acquisti. E’ uscita senza soldi e mi chiede un prestito. Niente di più semplice.
Si compra il suo orologio restituendomi un mio vecchio con un cinturino massacrato.
La sera subito uscita da lavoro Pizza e Cinema anche se nell’ordine inverso.
Ovviamente il tutto offerto dal sottoscritto.

Arriviamo a casa e mentre controllo se ho abbastanza soldi per pagare il bollo dell’auto il giorno dopo, con il sorriso sulle labbra, le dico:
“Cara, ti devi ricordare qualcosa?”.
Non l’avessi mai fatto. Prende i soldi e me li getta, lamentandosi del mio poco tatto.

Forse aveva ragione!

giovedì 5 maggio 2011

La firma

- Vaffanson hai visto la mail del capo?
- Certo, gli hanno chiesto di fare un nuovo lavoro e lui…
- Come sempre mi gira l’incombenza.
- Che ci vuoi fare, ci sono delle persone che sono brave solo a parlare, sono di rappresentanza, ma poi quando c’è da fare il lavoro delegano sempre.
- Si hai ragione, io non lo sopporto chi fa così. A proposito lo fai te il lavoro che ha richiesto?
- ….
- Vaffanson io sto uscendo ricordati di finire il lavoro e di spedirlo.
- Scusa collega, ma sei consapevole che mancano dei dati.
- E’ uguale, telefoni e te li fai dare.
- Ma lo sai bene, che li ho già richiesti e non possiamo averli ufficialmente.
- Non importa, te li fai dare comunque e poi scrivi che sono stimati. Ma mi raccomando, spedisci tutto entro questa sera, perché quando il capo chiede una cosa la voglio fare sempre entro la giornata.

- IL GIORNO DOPO
- Buongiorno, Vaffanson. Hai spedito tutto ieri?
- Certo, come da accordi.
- Ma scusa come hai firmato?
- Con il mio nome perché?
- Perché hai sbagliato, la richiesta era stata fatta me e quindi dovevi firmare con il mio nome!

mercoledì 4 maggio 2011

Cena con i colleghi

Ieri, nonostante il titolo del post ho cenato da solo.
I colleghi, o meglio le colleghe sono quelle della mia dolce metà.

Dato che una delle colleghe doveva festeggiare il compleanno hanno deciso di andare a cena fuori.
Tutto normale. Se non fosse che la mia dolce metà non è al momento motorizzata, così uscita dal lavoro siamo andati a casa insieme. Visto che lavoriamo vicino e usciamo più o meno allo stesso orario è normale anche tornare a casa insieme.
Mentre siamo in macchina telefona il Bitto e mi convoca per una cena soli uomini per l’indomani.
Visto che la mia dolce metà doveva uscire per andare a cena, mi sono offerto volontario di accompagnarla, senza rimanere con lei e le sue colleghe. Praticamente, ho fatto da autista.
L’accordo era una sera a testa e che l’accompagnavo a cena, ma al ritorno avrebbe trovato un passaggio da una collega.
Non so perché, ma ho preferito non andare a letto e mentre ero alla tv che stavo dormicchiando mi chiama la mia dolce metà e mi chiede se posso andarla a prendere, ma non subito, perché adesso che hanno cenato vanno a bere una cosa.
Non posso lasciarla da sola nella notte e così accetto.
Mentre sto per uscire mi chiama di nuovo e mi dice di fare con calma perché si stanno divertendo.
Aspetto ancora e poi visto l’ora tarda ed il fatto che la mattina dopo devo andare a lavoro mi avvio.
Arrivo al luogo dell’appuntamento e mando un sms alla mia dolce metà.
Mentre attendo, mi prendo la mia settimana sudoko e provo a risolvere un “Grattacieli”, gioco del settimanale.
Dopo aver quasi risolto l’enigma mi accorgo che si sta facendo veramente tardi e quindi mi permetto di telefonare.
Sapendo che sono al parcheggio arriva dopo qualche minuto con una collega.
Ovviamente dobbiamo accompagnarla a casa e non abita proprio dietro l’angolo.
La mia dolce metà si è divertita e spero possa succedere anche me questa sera, anche se non ho dormito troppo.

lunedì 2 maggio 2011

E’ successo un anno fa

Fondamentalmente sono un tipo pieno d’idee.

In questa frase riesco a condensarmi bene.

Non solo ho scritto e spedito una sceneggiatura per Dylan Dog e mi hanno pure risposto, ma è meglio che non vi dica cosa.
Ho provato a scrivere un libro ed ho costretto i soliti amici (che avevano già letto la sceneggiatura per il fumetto e mi avevano consigliato, gentilmente, di non proseguire su quella strada), a leggerlo.
Il giudizio migliore è stato di quello che ha rivalutato l’opera prima, Una non è ancora riuscita a finire il libro, e sono passati quasi due anni.
Molte altre idee le propongo solo alla mia dolce metà e magari le scriverò pure, ma, adesso ho deciso di realizzare una delle mie più grandi idee.

Utilizzare lo spazio tempo.

Così suona un po’ male, ma adesso provo a spiegarlo.
Se questo blog regge più degli altri forse leggerete queste righe.
Personalmente mi capita spesso che succede qualcosa e vorrei commentarlo, ma capisco che non è il momento.
Ad esempio mi capita nella vita di coppia, ma anche in quella lavorativa o familiare, insomma spesso.
Così se commento qualcosa che succede oggi, ma lo pubblico dopo un anno penso che il commento possa essere prescritto e magari rileggendolo possiamo farci quattro risate.
Così da oggi, quando mi capiterà l’occasione scriverò qualcosa che posterò dopo dodici mesi.
Ditemi se non è originale questa idea?

Questa mia rubrica si chiamerà ovviamente: “E’ successo un anno fa”.