giovedì 28 aprile 2011

Nei boschi eterni


Mai fidarsi degli amici, che ti dicono: “Non ti preoccupare dell'ordine, tanto non sono collegati tra loro, li puoi leggere tranquillamente senza avere sorprese”.

Quando la persona in questione ti ha prestato diversi liberi di Pennac e ti ha messo in guardia sull'ordine giusto, soprattutto perché in Italia hanno stampato prima il terzo e poi il secondo libro della saga di Malaussene, te non puoi che fidarti.

Purtroppo questa volta ho sbagliato.
La colpa è mia che non mi sono informato, ma in biblioteca non c'erano tutti i libri di Vargas, così ne ho preso uno pensando che fosse il terzo.
Anche se ho scoperto a mie spese che dovrebbe essere il quinto.

Non è che rivela esattamente quello che è successo nel passato, ma accenna troppo spesso al libro precedente.

Inoltre ci sono nuovi personaggi che non c'erano nei primi libri.

Nonostante tutto quello scritto prima, il libro è piacevole.
Solito giallo, anche se non penso che esistano ancora quelli stile Agatha Christie dove hai tutti gli indizi per capire il colpevole, ma è una lettura rilassante e il protagonista è diverso dai soliti clichè.

Ovviamante mi riferisco alla saga dove il protagonista è Adamsberg, e non a tutti i libri dell'autore/autrice.

Nessun commento:

Posta un commento