lunedì 6 giugno 2011

Outsourced


Questo telefilm mi ha aperto un mondo, o forse mi ha aperto gli occhi, o forse mi ha fatto capire alcune cose, comunque sia sono contento di averlo visto e sono dispiaciuto che hanno deciso di chiuderlo dopo la prima serie.
Aveva delle ottime potenzialità ed è attualissimo.

Da premettere che in ufficio sono martellato da telefonate di operatori telefonici che mi informano che la loro compagnia è la più economica e che per un sicuro risparmio è meglio se stipulo un contratto con loro. Inoltre mi dicono sempre che un loro incaricato è in zona nei prossimi giorni.
La cosa strana è che tutti hanno un accento straniero, molto spesso spagnolo o meglio sud americano. All’inizio pensavo che fosse una coincidenza, poi il ripetersi dell’accento mi ha insospettito ed ho iniziato a pensare che adesso gli italiani non vogliono fare più nemmeno lavori di call center, poi ho visto “Outsourced”.

Ha un inizio sorprendente.
Il responsabile (Manager perché sono americani) di un Call Center rientra dopo le ferie e trova il posto di lavoro completamente vuoto.
Chiama il suo capo che gli dice che hanno trasferito il servizio in India e se lui vuole continuare a lavorare deve trasferirsi anche lui.
Inizia così l’avventura del manager del call center in India con tutti gli operatori indiani, con i vari problemi legati agli usi e costumi locali.

Sicuramente da vedere.

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